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lunedì 14 novembre 2011

NATALE:ORIGINI


Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù. Cade il 25 dicembre (il 7 gennaio nelle Chiese ortodosse che adottano il calendario giuliano).
Il termine deriva dal latino natalis, che significa "relativo alla nascita". Si ritiene che la celebrazione cristiana si sia sovrapposta alla precedente festività pagana del Sol Invictus, oppure a quella Ebraica chiamata Hanukkah, tenuta anch'essa il 25 del mese di Kislev, che corrisponde a Dicembre.
Secondo il calendario liturgico è una solennità al di sopra dell'Ascensione e alla Pentecoste, ma inferiore alla Pasqua, la festività cristiana più importante. È comunque la festa più popolarmente sentita tra i cristiani e negli ultimi anni ha assunto anche un significato laico, legato allo scambio di regali, alla famiglia e a figure del folclore come Babbo Natale.
Sono strettamente legate alla festività la tradizione, di origine medioevale, del presepe e quella, più recente, dell'albero di Natale.


Il Natale nella tradizione cristiana                                                  

Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la nascita di Gesù a Betlemme da Maria. Il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l'annuncio dell'angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l'adorazione dei pastori, la visita dei magi. Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l'asino, i nomi dei magi) risalgono invece a tradizioni successive e a vangeli apocrifi.
Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.
Per quanto riguarda la liturgia, nella Chiesa latina il giorno di Natale è caratterizzato da quattro messe: la vespertina della vigilia, ad noctem (cioè la messa della notte), in aurora, in die (nel giorno). Come tutte le solennità, il Natale ha una durata maggiore rispetto agli altri giorni del calendario liturgico e inizia infatti con i vespri della vigilia.
Il tempo liturgico del Natale si conta a partire dai primi vespri del 24 dicembre, per terminare con la domenica del Battesimo di Gesù, mentre il periodo precedente al Natale comprende le quattro (sei nel rito ambrosiano) domeniche di Avvento.

Il Natale al di fuori del cristianesimo

 

Nel corso dell'ultimo secolo, con il progressivo secolarizzarsi dell'Occidente, e in particolar modo dell'Europa Settentrionale, il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso. In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e a Babbo Natale.
Al tempo stesso la festa del Natale, con connotazioni di tipo secolare-culturale, ha conosciuto una crescente diffusione in molte aree del mondo, estendosi anche in Paesi dove i cristiani sono piccole minoranze. Tale è ad esempio il caso di India, Pakistan, Cina e Taiwan, Giappone e Malesia.
Al di fuori del suo significato religioso, il Natale ha inoltre assunto nell'ultimo secolo una significativa rilevanza in termini commerciali ed economici, legata all'abitudine dello scambio di doni. A titolo di esempio, negli Stati Uniti è stato stimato che circa un quarto di tutta la spesa personale venga effettuata nel periodo natalizio.

Tradizioni natalizie

 

Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni, sociali e religiose, spesso variabili da paese a paese.
Tra i costumi, le pratiche e i simboli familiari del Natale è possibile ricordare il presepe, l'albero natalizio, la figura di Babbo Natale, il calendario dell'Avvento, lo scambio di auguri e di doni.
In particolare il presepe, derivato da rappresentazioni medievali che la tradizione fa risalire a San Francesco d'Assisi, è una ricostruzione figurativa della natività di Gesù ed è una tradizione particolarmente radicata in Italia.
L'albero di Natale è invece un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro. Le origini vengono in genere fatte risalire al mondo tedesco nel XVI secolo, sulla base di preesistenti tradizioni cristiane e pagane.
Babbo Natale, presente in molte culture, è un vecchio con la barba bianca che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Deriva dalla figura storica di San Nicola di Bari, ma nella sua forma moderna si è diffuso a partire dal XIX secolo negli Stati Uniti.
Molte tradizioni natalizie sono infine legate alla musica (canti natalizi come Tu scendi dalle stelle e Jingle Bells), a particolari piante (l'agrifoglio, il vischio, la stella di Natale) e pietanze sia dolci (panettone, pandoro e altri dolci natalizi) che salati (zampone, cotechino), spesso con forte variabilità da regione a regione.


Ipotesi sull'origine della data del Natale

 

La data di nascita di Gesù non è riportata nei Vangeli. Fin dai primi secoli, i cristiani svilupparono diverse tradizioni, basate su ragionamenti teologici. Questi fissavano il giorno della nascita in date diverse, tanto che il filosofo Clemente Alessandrino (150 - 215 d.c.) annotava in un suo scritto: Non si contentano di sapere in che anno è nato il Signore, ma con curiosità troppo spinta vanno a cercarne anche il giorno (Stromata, I,21,146).
La data tradizionale del 25 dicembre è documentata a partire dal III e dal IV secolo. Oggi sull'origine di questa data vi sono diverse ipotesi, che possono essere raggruppate in due categorie: secondo la prima, la data è stata scelta in base a considerazioni simboliche interne al Cristianesimo, mentre la seconda prende in considerazione la derivazione da festività celebrate in altre religioni praticate contemporaneamente al Cristianesimo di allora. Le due categorie di ipotesi possono coesistere.
Il primo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "interna" al Cristianesimo, senza apporti da altre religioni, derivante da ipotesi cristiane sulla data di nascita di Gesù.
  • Un'ipotesi piuttosto recente asserisce che la data del Natale corrisponda alla vera data di nascita di Gesù. L'ipotesi si basa sull'analisi dei testi presenti nella biblioteca essena di Qumran e su alcune informazioni fornite dal Vangelo secondo Luca. Secondo Luca, San Giovanni Battista fu concepito sei mesi prima di Gesù (e quindici mesi prima del Natale), e l'annuncio del suo concepimento fu dato al padre San Zaccaria mentre questi officiava il culto nel Tempio di Gerusalemme. Dai rotoli di Qumran si è potuto ricostruire il calendario dei turni che le vari classi sacerdotali seguivano per tali offici, ed è stato possibile stabilire che il turno della classe di Abia (a cui apparteneva Zaccaria) cadeva due volte l'anno. Uno dei due turni corrispondeva all'ultima settimana di settembre, ossia proprio quindici mesi prima della settimana del Natale.
  • Un'ipotesi afferma che la data del Natale si fonda sulla data della morte di Gesù o Venerdì Santo. Dato che la data esatta della morte di Gesù nei Vangeli si colloca tra il 25 marzo e il 6 aprile del nostro calendario, per calcolare la data di nascita di Gesù si sarebbe seguita la credenza che i profeti siano morti nell'anniversario della loro nascita. Secondo questa ipotesi, si calcolò che Gesù fosse morto nell'anniversario della sua Incarnazione o concezione (non della sua nascita), e così si pensò che la sua data di nascita dovesse cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo, tra il 25 dicembre e il 6 gennaio.
  • Il sorgere del sole e la luce sono simboli usati nel Cristianesimo e nella Bibbia. Per esempio nel vangelo di Luca, Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, descrive la futura nascita di Cristo, con queste parole: "verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge". Il Natale, nel periodo dell'anno in cui il giorno comincia a allungarsi, potrebbe essere legato a questo simbolismo.
Il secondo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come "esterna" al Cristianesimo, come un tentativo di assorbimento di culti precedenti al Cristianesimo con la sovrapposizione di festività cristiane a feste di altre religioni antiche.
  • La festa si sovrappone approssimativamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno (tipiche del nord Europa) e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre). Già nel calendario romano il termine Natalis veniva infatti impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile) che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 273 d.C., e poi spostata al 25 dicembre. Ancora durante il regno di Licinio (imperatore dal 308 al 324 d.C.) il culto al dio solare veniva comunque celebrato il 19 dicembre, e non il 25. Alla luce delle fonti, si ipotizza in particolare che i cristiani avrebbero "ribattezzato" la festa pagana del Sole Invitto come "Festa della nascita di Cristo", spostando la data dal 21 al 25 dicembre, per soppiantare quella pagana, largamente diffusa tra la popolazione. Secondo però i recenti studi di Thomas Talley l'ipotesi che la festa liturgica del Natale sia sorta per sostituire la festa pagana viene ridimensionata a favore di una possibile origine autonoma avvenuta all'interno delle comunità cristiane dell'Africa donatista, forse tra il 243 e il 311.
  • C'è inoltre chi afferma che la nascita del Cristo derivi dalla tradizione e dalla festa ebraica della luce, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo giorno di Kislev e all'inizio del Tevet. Il mese di Kislev è comunemente accettato come coincidente con dicembre. Sotto l'antico Calendario Giuliano, per scelta popolare, la nascita di Cristo venne fissata al 5 a.C., il venticinquesimo giorno di Kislev. In questo senso il Cristianesimo avrebbe ripetuto quanto già fatto  per le principali festività cristiane come Pasqua o Pentecoste, che sono derivate dalle corrispondenti festività ebraiche.Bisogna tuttavia considerare che la Hanukkah è divenuta per gli Ebrei una festa rilevante solamente nell'ultimo secolo, come risposta alla diffusione mondiale del Natale.

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